Perch Si Dimagrisce Pur Mangiando?

Per calo ponderale involontario si intende una perdita di peso che si verifica quando un soggetto non è a dieta o comunque non sta cercando di dimagrire. Poiché tutti sperimentiamo una lieve variazione del peso nel tempo (per esempio durante una malattia), i medici solitamente si preoccupano della perdita di peso involontaria solo quando il soggetto perde più di 4-5 chilogrammi o, in soggetti più minuti, il 5% del peso corporeo.

  1. Tale calo ponderale può essere segno di un grave disturbo fisico, emotivo o mentale.
  2. Oltre al calo ponderale, altri sintomi possono essere perdita dell’appetito, febbre, dolori o sudorazione notturna dovuti al disturbo di base.
  3. Molto spesso, il calo ponderale si verifica perché si assumono meno calorie rispetto al fabbisogno del proprio organismo, a causa di una diminuzione dell’appetito o di un disturbo che impedisce al tratto digerente di assorbire le sostanze nutritive (il cosiddetto malassorbimento Malassorbimento ).

Con minore frequenza, i soggetti presentano un disturbo che causa un maggiore utilizzo di calorie (per esempio una tiroide iperattiva). A volte, sono coinvolti entrambi i meccanismi. Per esempio, il cancro tende a diminuire l’appetito, ma aumenta anche il consumo calorico, portando ad un rapido calo ponderale.

Pressoché ogni malattia di lunga durata e di gravità sufficiente può causare calo ponderale (per esempio, un’insufficienza cardiaca grave o un enfisema). Tuttavia, questi disturbi sono generalmente diagnosticati al momento in cui si verifica il calo ponderale. Questa parte si concentra sul calo ponderale come primo segno di malattia.

Le cause possono essere suddivise in quelle riscontrate nelle persone che hanno un aumento dell’appetito e quelle nelle persone che hanno una riduzione dell’appetito. Con l’ aumento dell’appetito, le cause più comuni non riconosciute di un calo di peso involontario sono: Con la riduzione dell’appetito le cause non riconosciute più comuni di un calo ponderale involontario sono: Le seguenti informazioni possono aiutare i soggetti, che manifestano un calo ponderale involontario, a decidere se sia necessaria una visita medica e cosa aspettarsi durante la stessa.

Febbre e sudorazione notturna Dolore osseo respiro affannoso, tosse e tosse con emissione di sangue sete e aumento della minzione cefalea, dolore alla mandibola durante la masticazione e/o nuovi disturbi della vista (per esempio, visione doppia, offuscamento della vista o punti ciechi) in un soggetto di età superiore a 50 anni

Le persone che rilevano segnali d’allarme devono immediatamente consultare un medico. I soggetti che non manifestano altri segnali di allarme devono consultare un medico quando possibile. In genere, anche se l’appuntamento viene fissato a distanza di una settimana, non insorgono problemi né danni.

variazioni nella taglia degli indumenti, nell’appetito e nell’assunzione di alimenti eventuale difficoltà di deglutizione eventuali variazioni nella frequenza del transito intestinale presenza di altri sintomi, come astenia, malessere, febbre e sudorazione notturna anamnesi familiare di disturbi che causano calo ponderale farmaci, inclusi i farmaci con prescrizione, da banco, le droghe ricreative e i prodotti erboristici assunti cambiamenti nella situazione di vita del soggetto (per esempio, perdita di una persona cara, perdita di indipendenza o di lavoro, perdita dell’abitudine di consumare pasti in compagnia di altre persone)

Durante l’esame obiettivo, il medico valuta i parametri vitali per verificare l’eventuale presenza di febbre, tachicardia, respirazione accelerata e bassa pressione arteriosa. L’esame obiettivo generale è molto accurato, in quanto molti disturbi possono causare un calo ponderale involontario. I sintomi del soggetto e i risultati all’esame obiettivo da parte del medico suggeriscono la causa del calo ponderale in circa la metà dei soggetti, in molti dei quali si giunge alla diagnosi di cancro. Spesso si effettua lo screening per i tumori più comuni (per esempio colonscopia per il carcinoma del colon o mammografia per il tumore mammario).

Altri esami del sangue vengono effettuati a seconda del disturbo sospettato dal medico. Quando l’anamnesi e l’esame obiettivo non suggeriscono cause specifiche, alcuni medici eseguono una serie di esami, tra cui una radiografia del torace, esami del sangue e analisi delle urine, per limitare il campo a una causa.

Questi esami sono eseguiti mediante test più specifici, in base alle necessità. Se tutti gli esami risultano nella norma, i medici di solito rivalutano il soggetto entro qualche mese per verificare l’eventuale comparsa di nuovi sintomi o di uno sviluppo nei risultati.

  • Viene trattato il disturbo alla base del calo ponderale involontario.
  • Per aiutare i soggetti a mangiare di più, i medici spesso cercano di adottare misure comportamentali, come incoraggiare i soggetti a mangiare, assisterli durante i pasti, proporre i cibi preferiti o cibi molto saporiti e offrire solo piccole porzioni.

Qualora le misure comportamentali siano inefficaci, è possibile tentare con la prescrizione di integratori alimentari ad elevato contenuto nutrizionale. La nutrizione tramite sondino introdotto nello stomaco è l’ultima opzione tentata e valida solo in determinate situazioni specifiche.

Per esempio, l’alimentazione enterale può essere utile se un soggetto presenta una malattia curabile o risolvibile, mentre potrebbe non essere utile nei soggetti che smettono di alimentarsi a causa di malattia di Alzheimer grave. L’incidenza del calo ponderale involontario aumenta con l’invecchiamento, raggiungendo spesso il 50% tra i residenti delle case di riposo.

Fra gli anziani le probabilità di registrare un calo ponderale involontario aumentano data la maggiore incidenza di disturbi che causano perdita di peso in questa fascia di popolazione. Vi sono anche normali variazioni legate all’età che contribuiscono al calo ponderale.

diminuzione della sensibilità ad alcuni mediatori stimolanti l’appetito e maggiore sensibilità a certi mediatori inibitori svuotamento gastrico rallentato (che prolunga la sensazione di pienezza) ridotta sensibilità del gusto e dell’olfatto perdita di massa muscolare (sarcopenia).

Inoltre, l’isolamento sociale, comune negli anziani, tende a ridurre l’assunzione di cibo. Depressione e demenza sono fattori contribuenti molto comuni, soprattutto tra i residenti delle case di riposo. I problemi dentali (ad esempio, parodontite) diventano più comuni con l’invecchiamento e possono compromettere l’apporto di nutrienti e la digestione.

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Un calo ponderale involontario superiore a 4-5 chilogrammi o al 5% del peso corporeo nell’arco di pochi mesi è motivo di preoccupazione. Gli esami sono eseguiti in base ai sintomi e agli esiti dell’esame obiettivo del soggetto. Di solito non sono necessari esami estesi per identificare la causa del calo ponderale.

Quale malattia ti fa perdere peso?

Perdita di peso. Ecco quando è il caso di preoccuparsi. Primi allarmi dopo i 60 anni Quotidiano on line di informazione sanitaria Mercoledì 02 AGOSTO 2023 Scienza e Farmaci segui quotidiano sanita,it di Maria Rita Montebelli 27 SET – La perdita di peso, soprattutto in un paziente sopra i 60 anni, può associarsi alla presenza di una neoplasia.

Ma non è sempre così naturalmente, perché sono tante le condizioni che possono determinare un calo ponderale. Quando allarmarsi dunque? Un articolo su, indirizzato ai medici di famiglia, fa il punto della situazione. Per capire se la perdita di peso possa rappresentare motivo di preoccupazione e debba essere quindi oggetto di analisi approfondite, è necessario definirne l’entità, l’arco di tempo nel quale si è verificata ed eventuali segni e sintomi d’accompagnamento, suggestivi della presenza di una neoplasia.

Particolare attenzione meritano i soggetti obesi, già di per sé ad aumentato rischio di cancro e nei quali è più difficile accorgersi di un calo ponderale. In generale il calo ponderale è un sintomo che tende ad essere sottovalutato dal paziente e dai suoi familiari per lungo tempo.

  • Esiste un’età più a rischio?
  • Calo ponderale e rischio di tumore
  • Valorizzare anche altri elementi, oltre al calo ponderale. Il caso della sarcopenia

Gli studi condotti in ambito di cure primarie indicano che 1 ultrasessantenne su 10 che si reca dal medico per calo ponderale riceverà in seguito una diagnosi di tumore (il rischio è del 3-7% tra le donne e dell’11-14% tra gli uomini). Il calo ponderale si può associare al tumore della prostata, del colon retto, del polmone, gastro-esofageo, pancreatico, al linfoma non Hodgkin, a quello dell’ovaio, del tratto renale, delle vie biliari, al mieloma.

Gli studi di coorte dimostrano che i pazienti con perdita di peso hanno una probabilità da 1,6 a 12,5 volte maggiore di essere portatori di un tumore rispetto ai pazienti che non presentano calo ponderale. La perdita di peso è un segno predittivo di neoplasia anche dopo aver aggiustato per la presenza di altri sintomi; il calo ponderale è addirittura il secondo più importante predittore di tumore dopo: rettorragia nel tumore del colon retto, emottisi nel cancro del polmone; dolore costale nel mieloma; ittero nel cancro del pancreas; ematuria nei tumori delle vie urinarie.

E’ infine il terzo più potente predittore di tumore nel caso del linfoma di Hodgkin e dei tumori gastro-esofagei. Il calo ponderale si può verificare in qualunque stadio del tumore, non necessariamente in fase avanzata. Recenti studi di imaging hanno evidenziato che la sarcopenia (perdita di muscolo scheletrico) è suggestiva di cachessia nei pazienti con tumore non metastatico, a prescindere dalla presenza o meno di calo ponderale.

Anche i biomarcatori di deterioramento ( wasting ) tessutale sono rilevabili nel sangue molto prima che il tumore del pancreas diventi clinicamente manifesto. Questi aspetti biochimici e radiologici della cachessia potrebbero essere utili nell’aiutare ad attribuire alla presenza di una neoplasia, il calo ponderale.

In attesa che ulteriori ricerche forniscano ulteriori chiarimenti sull’argomento, gli autori dello studio, citano una revisione sistematica del 2018 che indica come il calo ponderale consenta di prevedere la presenza di un tumore nei pazienti over 60, con una frequenza tale da rendere opportuno sottoporli a ulteriori indagini alla ricerca di una neoplasia.

  1. E’ importante poi spiegare ai pazienti che una perdita di peso non volontaria non è normale e dovrebbe indurre a segnalarla al medico.
  2. Allo stesso tempo è bene rassicurarli del fatto che la maggior parte delle persone con calo ponderale non ha un tumore, anche se la possibilità esiste, soprattutto negli over 60 e che è comunque meglio effettuare ulteriori esami.

Riferire la presenza di ulteriori sintomi, può infine aiutare il medico a circostanziare con maggior accuratezza la diagnosi.

  1. Diagnosi differenziale della perdita di peso inaspettata
  2. Maria Rita Montebelli
  3. 27 settembre 2019

· Cause cardiovascolari: scompenso cardiaco terminale (cachessia cardiaca) · Cause endocrine: insufficienza surrenalica, diabete, ipertiroidismo · Cause gastro-intestinali: diarrea, colite, malassorbimento, ischemia mesenterica · Cause infettive: infezione cronica (HIV, tubercolosi) · Cause oncologiche: tumori solidi (più raramente tumori ematologici) · Cause iatrogene: anti-depressivi, anti-epilettici, ansiolitici, diuretici, lassativi, stimolanti · Cause neurologiche: demenza, sclerosi multipla, patologie neuromuscolari, Parkinson, ictus · Cause psichiatriche: anoressia nervosa, sindrome ansiosa, bulimia, depressione · Cause renali: insufficienza renale terminale (cachessia uremica) · Cause polmonari: BPCO, interstiziopatia, vasculiti · Cause reumatologiche: artrite reumatoide · Cause sociali: abuso di bevande alcoliche, uso di oppiacei, scarsa igiene orale, povertà, tabagismo © Riproduzione riservata Altri articoli in Scienza e Farmaci Quotidianosanità.it Quotidiano online d’informazione sanitaria.P.I.12298601001 Sede legale: Via Giacomo Peroni, 40000131 – Roma Sede operativa:Via della Stelletta, 23 00186 – Roma Direttore responsabile Luciano Fassari Direttore editoriale Francesco Maria Avitto Presidente Ernesto Rodriquez

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Perché l’ansia fa perdere peso?

Il rapporto tra cibo, emozioni e stress – Si mangia per tristezza, ma anche per noia, stress e ansia, La cosiddetta ” fame nervosa ” per alcuni individui può costituire un problema importante. Vivere un periodo di stress può essere infatti una delle cause per cui l’ago della bilancia continua a salire e scendere, e sembra impossibile trovare un benessere completo del proprio corpo e della propria mente,

  1. Lavoro, famiglia e altre vicissitudini sono infatti per molti le cause che portano ad eccessi, sia a un estremo (eccesso di alimentazione) sia al suo opposto (rifiuto, o scarso interesse per il cibo).
  2. Diversi studi scientifici hanno definito fondamentale il ruolo del neuropeptide Y, ormone che controlla l’appetito nel cervello e che sembra essere collegato a una sorta di memoria antica quando preservare energie accumulando grasso costituiva uno strumento di sopravvivenza,
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In situazioni ricche di stress questo ormone viene rilasciato verso i nervi periferici dei tessuti adiposi con la conseguenza di assimilazione maggiore di qualsiasi alimento. Allo stesso tempo però, esiste anche il caso opposto, cioè chi dimagrisce se stressato,

Quando preoccuparsi quando si dimagrisce?

La perdita di peso può essere il sintomo di un problema di salute quando corrisponde a un dimagrimento di 5 kg o pari al 5% del peso corporeo in meno di 6-12 mesi.

Che succede se si perde peso troppo in fretta?

Stordimento ed affaticamento – Quando si perde peso troppo velocemente si potrebbe avvertire senso di stordimento, debolezza, vertigini, che può portare persino allo svenimento, Una dieta inadeguata dal punto di vista nutrizionale, sbilanciata e carente, comporta la mancata assunzione di nutrienti, come grassi, proteine, carboidrati, vitamine e minerali,

Quanti chili si perdono con un tumore?

Perché chi è malato di cancro perde peso – Ad affrontare il tema durante i lavori congressuali è stato il professor Alessio Molfino, del dipartimento di Medicina Traslazionale e di Precisione dell’Università Sapienza di Roma: « Il paziente oncologico – spiega Molfino – riferisce, sin dalla diagnosi, in un’altissima percentuale “anoressia neoplastica”.

Alla riduzione degli apporti energetici e proteici (la cosiddetta ipofagia) si aggiunge il metabolismo delle cellule cancerose che “sottraggono” nutrimento all’organismo per proliferare. In alcuni studi è stato calcolato che il tumore sottrae dalle 300 alle 500 calorie al giorno e da 15-20 gr di proteine al giorno (Nutrition J.

– 2010, 9:15). Ecco perché la perdita di peso è così repentina e anche solo un calo di peso del 5% identifica un quadro di pre-cachessia, condizione che interferisce con l’efficacia delle terapie».

Come recuperare i chili persi con lo stress?

Risposta – Salve Simona, nella tua mail indichi come causa del dimagrimento un periodo sicuramente molto stressante e difficile accompagnato da una grande e giustificata (visti gli eventi) emotività. Si tratta di capire se questa emotività ha ancora una grande influenza sul tuo organismo e ti costringe a mantenere un metabolismo molto attivo.

Se così è occorre lavorare su questa condizione da un punto di vista psicologico ed anche trovando tu stessa qualche metodo per scaricare le tensioni che vengono ad accumularsi in te. Detto questo la tua alimentazione mi sembra adeguata. Probabilmente hai perso in tono muscolare quindi aggiungi un po’ di alimenti proteici.

Puoi aumentare un po’ la colazione aggiungendo uno yogurt, un pugno di cereali e della frutta fresca. Prova anche a variare il pasto serale aggiungendo legumi, carne e pesce. Infine ti consiglio un programma di tonificazione muscolare per aumentare la massa muscolare in palestra o con degli esercizi di ripetute a casa.

Qual è il peso giusto per la mia altezza?

Per sapere qual è il peso ideale di una donna alta 1,65 cm bisogna fare il seguente calcolo: (165-100) – ((165-150) : 2 = 65 – 7,5 = 57,5 kg. Mentre se si tratta di un uomo alto 1,80 cm il suo peso ideale sarà: (180-100) – ((180-150): 4 = 80 – 7,5 = 72,5 kg.

Quando si perde peso dove si perde prima?

Due Tipi di Grasso – Il grasso presente nel corpo umano si divide principalmente in due distretti: quello sottocutaneo e quello viscerale. Il grasso viscerale, maggiore nei maschi, è il più pericoloso per la salute ma è anche il primo a rispondere al dimagrimento.

Quando si comincia a perdere peso?

Come funziona la perdita di grasso – Ogni volta che si mangia qualcosa le calorie in eccesso che il corpo non utilizza vengono immagazzinate nelle cellule adipose sotto forma di trigliceridi, in un processo che serve all’organismo per conservare l’ energia per bisogni futuri.

  • Se non viene usata però, nel tempo questa energia in eccesso si traduce in un surplus di grasso che può influenzare non solo la forma fisica ma anche e soprattutto la salute e per questo molte persone decidono di voler intervenire.
  • Per favorire la perdita di peso si deve andare in deficit calorico, ovveroimmagazzinare meno calorie di quelle che si bruciano.

Anche se varia da persona a persona, un deficit giornaliero di 500 calorie mantenuto nel tempo è un buon punto di partenza per vedere una notevole perdita di grasso. Un deficit calorico costante di questo tipo, infatti, libera il grasso dalle cellule adipose, che poi viene convertito in energia per alimentare il corpo.

Quali sono i sintomi di un tumore allo stomaco?

La principale sintomatologia è data da dispepsia, dolore o bruciore di stomaco, difficoltà alla digestione, sensazione di pienezza o gonfiore dopo un piccolo pasto, nausea o vomito (anche ematico), presenza di sangue nelle feci, difficoltà alla deglutizione e importante calo ponderale.

Quale vitamina fa aumentare di peso?

Le vitamine C e D supportano il sistema immunitario e in particolare la vitamina D permette di aumentare di peso se utilizzata correttamente.

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Cosa mangiare a colazione per aumentare di peso?

Ecco una lista degli alimenti più salutari che puoi consumare per ingrassare: –

, Cereali, I cereali sono ottimi per aumentare il proprio peso in maniera sana. Sono alimenti ricchi di fibre ed altri nutrienti importanti per la salute. Consuma quindi tanti fiocchi d’avena, muesli, porridge ed altri cereali., Frutta secca e avocado, Questi due tipi di alimenti sono ricchissimi di grassi sani, Consuma molte mandorle, avocado fresco, noci e nocciole, tutti cibi ottimi per prendere peso velocemente., Frullati proteici, I frullati a base di proteine sono importantissimi per aumentare la massa magra perché nutrono i muscoli, facendoli crescere. Puoi prepararli in pochi minuti, cambiare spesso gusto e portarli sempre con te anche se sei di corsa., Olio extravergine d’oliva. Aggiungi sempre alle tue pietanze dell’olio EVO. Oltre ad insaporire maggiormente le tue pietanze, quest’ultimo è utile anche per assumere qualche caloria extra.

Ricorda di mangiare spesso, consumando almeno cinque pasti al giorno (tre pasti principali intervallati da due oppure tre spuntini) e di bere moltissima acqua per depurare il corpo eliminando le tossine accumulate ed idratare l’organismo. Dai al tuo corpo il tempo di abituarsi alle nuove quantità di cibo, quindi aumenta le dosi in maniera progressiva, if(window.innerWidth Perch Si Dimagrisce Pur Mangiando Puoi iniziare la tua giornata con una colazione composta da un bicchiere di latte parzialmente scremato, caffè, una spremuta di succo d’arancia, succo di frutta o tè (zuccherato a piacere). Affianca la tua scelta a cinque fette biscottate con marmellata di arance, miele o altre creme spalmabili non particolarmente grasse.

A metà mattina, come spuntino intermedio, puoi consumare della frutta di stagione mixata con frutta secca e yogurt, preferibilmente bianco. Comincia poi il tuo pranzo con una buona dose di carboidrati. Puoi consumare del riso (sia bianco che integrale) oppure della pasta, da condire secondo le tue preferenze alimentari e cercando di insaporire il tutto senza condimenti troppo grassi come salsa, olio EVO, formaggi, legumi.

Puoi alternare la pasta con della minestra, purché sia ricca di legumi. if(window.innerWidth Perch Si Dimagrisce Pur Mangiando Affianca il tuo primo con un secondo ricco di proteine come della carne bianca oppure del pesce magro con verdure di stagione come contorno. Cerca di cuocerle sempre al vapore oppure bollite per conservarne i principi nutritivi. Consuma un panino (normale o integrale) oppure un pacchetto di crackers o di grissini.

  1. A metà pomeriggio puoi consumare del cioccolato fondente, un frullato proteico o della frutta di stagione.
  2. Per cena puoi consumare un secondo proteico, quindi carne (pollo, tacchino, manzo), pesce (salmone, tonno, sgombro) oppure della mozzarella con verdure di stagione in grandi quantità.
  3. Almeno due volte alla settimana inserisci patate e legumi freschi come contorno.

Consuma sempre anche un panino o dei crackers. Se ne hai voglia, puoi consumare una manciata di frutta secca come spuntino della serata, almeno un’oretta prima di coricarti. Ci sono differenti tipi di dieta per ingrassare uomo e donna? Sì, in quanto il peso da accumulare dipende dalle proprie caratteristiche fisiche, dal proprio fabbisogno nutrizionale, dall’attività giornaliera svolta e così via.

Quando si comincia a perdere peso?

Come funziona la perdita di grasso – Ogni volta che si mangia qualcosa le calorie in eccesso che il corpo non utilizza vengono immagazzinate nelle cellule adipose sotto forma di trigliceridi, in un processo che serve all’organismo per conservare l’ energia per bisogni futuri.

  1. Se non viene usata però, nel tempo questa energia in eccesso si traduce in un surplus di grasso che può influenzare non solo la forma fisica ma anche e soprattutto la salute e per questo molte persone decidono di voler intervenire.
  2. Per favorire la perdita di peso si deve andare in deficit calorico, ovveroimmagazzinare meno calorie di quelle che si bruciano.

Anche se varia da persona a persona, un deficit giornaliero di 500 calorie mantenuto nel tempo è un buon punto di partenza per vedere una notevole perdita di grasso. Un deficit calorico costante di questo tipo, infatti, libera il grasso dalle cellule adipose, che poi viene convertito in energia per alimentare il corpo.

Quando si perde peso dove si perde prima?

Quale parte del corpo dimagrisce prima – Nel corpo umano sono presenti due tipologie di grasso: quello sottocutaneo e quello viscerale, quest’ultimo anche il più pericoloso per la salute ma anche il più reattivo al deficit calorico. Il primo grasso ad andare via, infatti, sarà proprio quello viscerale che solitamente è più superficiale e presente nella zona dell’addome, e che avvolge anche gli organi interni (fegato, pancreas, intestino, stomaco).

Per perderlo, ed anche rapidamente, è necessaria una dieta ipocalorica specifica. I primi segni di dimagrimento quindi sono proprio riduzione del girovita e dei fianchi. In secondo luogo ad essere mobilizzato sarà il grasso sottocutaneo, più profondo e quindi anche più difficile da perdere, tanto da essere chiamato anche grasso ostinato,

È quello che interessa zone del corpo come:

  • glutei;
  • petto;
  • spalle;
  • braccia.

Tutte parti anatomiche che per sembrare più scolpite richiedono, non soltanto una buona dieta, ma anche tanta attività fisica mirata. E ora veniamo al focus di questo articolo: “Cosa succede al grasso in eccesso quando dimagriamo?”, Scoprilo leggendo il prossimo paragrafo.

Perché si dimagrisce con il diabete?

9 Giugno 2009 / in FAQ – Scoprire di avere il diabete / In situazioni di carenza o assenza di insulina, le cellule non possono utilizzare il glucosio nel sangue come fonte di energia per tutte le attività e suppliscono utilizzando fonti energetiche alternative, come le proteine muscolari e i grassi di deposito con conseguente perdita di peso.

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