Definizione – La sonnolenza è la difficoltà a restare svegli e, normalmente, rappresenta una fase di transizione del ciclo sonno-veglia, È caratterizzata da uno stato di torpore e da una riduzione del livello di coscienza, segnali tipici di chi sta per cedere al sonno.
- La sonnolenza si manifesta con irritabilità, deficit di attenzione, sensazione di pesantezza delle palpebre, sbadigli e sfregamento degli occhi.
- Moltissime condizioni patologiche si manifestano con tale sintomo.
- L’eccesso di sonno ( ipersonnia ) può essere conseguente a malattie infettive, intossicazioni, disturbi alla vista, epatopatie, insufficienza renale, anemia, tumori, trauma cranico e condizioni di tipo neurologico.
Anche disquilibri metabolici ed endocrini, come il diabete e l’ ipotiroidismo, possono manifestare questo sintomo. In alcuni casi, la sonnolenza post-prandiale riflette la presenza di disturbi gastro-intestinali, che rendono difficile la digestione, o l’insorgenza di eccessivi picchi glicemici,
- Molte volte la sonnolenza diurna può avere cause psicologiche, quali stati depressivi, stress, ritmi di vita irregolari e altri disturbi del sonno (es.
- Sindrome delle apnee notturne, privazione cronica di sonno ecc.).
- Oltre alle numerose cause di carattere patologico, la sonnolenza eccessiva si può attribuire anche a condizioni fisiologiche, come l’assunzione di certi farmaci (es.
chemioterapici, antistaminici o antidepressivi ), i cambi di stagione, la sindrome premestruale, la gravidanza e l’ abuso di alcol o di sostanze stimolanti (es. caffè, amfetamine, cocaina ecc.).
Quando si ha sempre sonno da cosa può dipendere?
La sonnolenza è la condizione in cui si ha sonno durante il giorno e può portare ad addormentarsi in situazioni inappropriate e in momenti inopportuni. Questo eccessivo sonno diurno può essere il sintomo di un riposo non adeguato associato a lavoro su turni, depressione, stress, ansia, ma anche problemi fisici come dolore cronico, diabete, alterazioni dei livelli di sodio, narcolessia, apnee del sonno, ipotiroidismo, ipercalcemia o all’assunzione di alcuni farmaci (come antistaminici o tranquillanti).
Perché ho tanto sonno anche se dormo?
Sonnolenza causata da Altre Condizioni Mediche –
Praticamente qualsiasi disturbo che induce dolore, tra cui artrite, fibromialgia o ernia del disco, può complicare il sonno e rendere una persona incline alla sonnolenza durante il giorno; Alcuni farmaci, in particolare i sedativi, antidepressivi e antistaminici, possono causare sonnolenza e disorientamento durante le ore di veglia. Anche la sospensione di certi medicinali può provocare questo sintomo quale effetto collaterale. La sonnolenza diurna può avere cause psicologiche, quali stress, ritmi di vita irregolari, disturbi d’ ansia, depressione maggiore, bipolarismo e disturbo da stress post-traumatico, In alcuni casi, la sonnolenza post-prandiale riflette la presenza di disturbi gastro-intestinali, che rendono difficile la digestione, Anche condizioni mediche come l’ anemia, i livelli anormali di sodio nel sangue e gli squilibri elettrolitici possono provocare un’eccessiva sonnolenza. Oltre alle numerose cause di carattere patologico, la sonnolenza eccessiva si può attribuire anche a condizioni fisiologiche, come i cambi di stagione, la sindrome premestruale, la gravidanza, l’ abuso di alcol o di stimolanti, come il caffè. Molte altre condizioni patologiche si manifestano con tale sintomo: malattie neurodegenerative (demenza e morbo di Parkinson ), lesioni cerebrali neoplastiche e traumatiche (come le commozioni cerebrali), infezioni (es. meningite, encefalite ), disfunzioni metaboliche e disordini endocrini (come il diabete e l’ ipotiroidismo ), malattie infettive, intossicazioni, epatopatie, disturbi alla vista ecc.
Quali malattie provocano sonnolenza?
Quali sono le cause della sonnolenza? – La sonnolenza può derivare da mancanza di riposo che può essere causata da situazioni esterne, come ad esempio un lavoro su turni, o interne, come stati di depressione o di particolare ansia o stress, La sonnolenza può essere anche provocata da varie patologie e disturbi, tra i quali ci sono: acidosi metabolica, anemia, apnee notturne, botulismo, bruxismo, cefalea, cirrosi epatica, diabete, gastrite, ictus, influenza, insufficienza cardiaca, insufficienza renale, intolleranze alimentari, ipotiroidismo, leucemia, meningite, morbo di Parkinson, raffreddore, reflusso gastroesofageo, sclerosi multipla e sindrome premestruale.
Quali tumori causano stanchezza?
di Paola Arosio – Attenzione alla “fatica” persistente, una insolita spossatezza che non d tregua e che non passa dopo una bella dormita. Se non giustificata da attivit fisica intensa o da un periodo di stress, merita delle indagini. Potrebbe essere uno dei primi sintomi di un tumore del sangue come la leucemia. (Getty Images) 25 marzo 2016 | 09:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Quando la stanchezza è preoccupante?
Stanchezza (spossatezza), quando rivolgersi al proprio medico? – Il medico deve essere consultato quando la stanchezza (spossatezza) si presenta senza un apparente valido motivo o quando è particolarmente intensa e persistente. In tutti i casi in cui la stanchezza si presenti associata ai sintomi esposti più sopra è necessario rivolgersi al pronto soccorso,
Perché dormo ma non riposo?
Dormi a lungo, ma sei sempre stanco: ecco perché Gallery 6 Immagini di Filippo Piva Non importa quante ore tu abbia trascorso a letto a sonnecchiare tra le coperte: tenere entrambi gli occhi aperti davanti al computer dell’ufficio sembra una missione impossibile, una sfida con te stesso (e con il capo) all’ultimo sbadiglio.
- In poche parole, più dormi e più dormiresti.
- Colpa del cambiamento di stagione” si sente dire al bar, e in fondo potrebbe anche essere vero.
- Ma se lo stato di perenne sonnolenza ti accompagna a prescindere dal clima, dal mese o dal momento della singola giornata, potrebbe esserci sotto qualcos’altro.
Il portale Lifehack ha così deciso di passare in rassegna tutte le principali cause che ci portano ad avere costantemente sonno. Ecco quali sono. Non fai abbastanza sport Condurre una vita sedentaria non è mai un bene, e non solo per quella pancetta che spinge contro il bottone della camicia.
Anche la qualità del sonno può risentirne, perché il corpo arriva a fine giornata senza aver smaltito abbastanza energia. E dormire male, talvolta, è un po’ come non dormire affatto. Non bevi abbastanza La deidratazione porta con sé una notevole dose di stanchezza. In carenza di acqua, gli organi non lavorano in modo efficace, e il cuore non riesce a pompare ossigeno in modo adeguato in tutto il corpo.
Morale: ricordati di bere almeno 10 bicchieri di acqua al giorno. No, gli alcolici non contano. Mangi in modo non equilibrato La salute passa dalla tavola, e così anche il riposo. Esagerare con i grassi e i carboidrati, a discapito di frutta e verdura, può portare a un sonno agitato e discontinuo.
Per evitare tutto questo, ricordati di non esagerare con gli zuccheri, in particolar modo quelli raffinati, e di abbondare in fibre. Sei troppo stressato O depresso, in casi estremi. Fatto sta che il malessere mentale porta con sé anche numerosi disturbi del sonno, e dunque una costante sensazione di spossatezza.
Se lo stress è saltuario, non c’è nulla di cui preoccuparsi, succede a tutti. Ma se è una condizione perpetua, forse è il caso di porsi qualche domanda. E agire di conseguenza. Soffri di patologie latenti Sentirsi perennemente stanco potrebbe essere il sintomo di qualcosa che non sta funzionando nell’organismo.
Perché non mi sveglio riposato?
Perché ci svegliamo stanchi al mattino? – Il primo passo per risolvere un problema è sempre quello di scoprirne la causa. Se capita di svegliarsi stanchi al mattino, i motivi sono principalmente due: troppe poche ore di riposo o bassa qualità del sonno.
Se dormite in modo continuativo e soddisfacente ma vi svegliate troppo presto e andate a letto molto tardi, il vostro corpo non farà in tempo a recuperare energie. D’altra parte, se dormite un quantitativo di ore adeguato ma non riuscite a dormire bene, il risultato sarà comunque un’eccessiva stanchezza.
Svegliarsi spesso o rigirarsi nel letto sono segnali di un sonno disturbato, troppo leggero per permettere al corpo di riposarsi davvero. Come risolvere questi problemi?
Perché il diabete fa venire sonno?
Stanchezza e glicemia: iper- o ipoglicemia – La maggior parte dei casi di diabete e stanchezza e sonnolenza sono causati dall’ipoglicemia. Un sintomo a volte mal interpretato di calo glicemico nel sangue, ovvero di spossatezza, dovrebbe indurti a controllare la tua glicemia.
Questo è particolarmente vero per le persone che avvertono meno (o per niente) i sintomi adrenergici (causati dalla secrezione di adrenalina) dell’ipoglicemia, come tremori, sudorazione, nausea, formicolio ed altro. Siccome con il diabete di tipo 1 niente è mai semplice, l’iperglicemia può anche causare un affaticamento improvviso, soprattutto se si verifica dopo un pasto abbondante ed è coinvolta la digestione.
In questo caso, come nel precedente, un controllo della glicemia aiuterà a chiarire la situazione. Assicurarsi di avere sempre a portata di mano i dispositivi di monitoraggio e misurazione del diabete (glucometro, strisce reattive, ecc.).
Come capire se si ha la narcolessia?
Cos’è la narcolessia? – La Narcolessia è una malattia neurologica più frequente di quanto non si pensi, ed è caratterizzata – tra le altre cose – da un’ eccessiva sonnolenza diurna, La diagnosi di Narcolessia può essere confermata eseguendo uno studio polisonnografico ed un test delle latenze multiple di addormentamento ( M.S.L.T.).
E ccessiva sonnolenza diurna – Mediamente ogni 2 ore il narcolettico prova un’ irresistibile impulso all’addormentamento,
Cataplessia – La cataplessia è caratterizzata da una repentina perdita del tono muscolare in seguito ad una forte emozione. In presenza di alcune emozioni intense, come riso, imbarazzo, collera, il narcolettico perde le forze, a volte arrivando fino alla caduta a terra.
Allucinazioni Ipnagogiche – Il paziente narcolettico sogna ad occhi aperti e si tratta di sogni che spesso interagiscono con la realtà.
Paralisi del sonno – In prossimità della fase di addormentamento o subito dopo il risveglio, il corpo è completamente paralizzato anche se il paziente rimane perfettamente cosciente.
Quali sono i campanelli d’allarme per un tumore?
13 campanelli da non trascurare, senza allarmarsi – Fortunatamente gli esiti dell’indagine indicano per che sei intervistati su 10 avevano contattato un dottore di fronte a un sintomo persistente e preoccupante. Questo l’elenco dei campanelli d’allarme per un tumore steso dal Cancer Research britannico: un nodulo o un rigonfiamento insolito in una zona qualsiasi del corpo; un cambiamento nella forma, dimensioni o colore di un neo; un dolore che non passa da settimane; una ferita nella bocca o sulla lingua che dura da pi di tre settimane; tosse o voce roca perduranti da pi di tre settimane; persistente difficolt a deglutire o digerire; difficolt nell’urinare; sangue nelle urine, nelle feci o nell’espettorato; una perdita di peso inspiegabile o immotivati e frequenti sudori notturni; diarrea o stitichezza che dura da settimane o comunque movimenti intestinali insoliti; una mancanza di fiato pesante e che perdura; perdite vaginali insolite tra un ciclo e l’altro o dopo la menopausa; un persistente rigonfiamento dell’addome.
Come riconoscere la stanchezza da tumore?
La fatigue è uno dei sintomi più debilitanti del cancro e delle terapie usate per combatterlo. In alcuni casi, si esaurisce con la fine delle cure. In altri no: i consigli per ridurre la stanchezza – La fatigue è uno dei sintomi più debilitanti del cancro e delle terapie usate per combatterlo. È una forma di stanchezza estrema e persistente che rende difficile svolgere le più semplici attività quotidiane. Alcuni pazienti, con un periodo di adeguato riposo, riescono a recuperare le energie (in tal caso si parla di fatigue acuta).
Altri non riescono a recuperare le energie neppure dopo un periodo di riposo (in questo caso si definisce cronica). Spesso, la fatigue diventa più intensa durante la somministrazione dei farmaci oppure subito dopo. La sensazione può essere particolarmente intensa nelle 36-48 ore che seguono la seduta di chemioterapia,
Di solito la stanchezza scompare gradualmente alla conclusione del trattamento, ma alcuni pazienti continuano a sentirsi stanchi anche a distanza di molti mesi. Quando la fatigue entra nella vita di una persona, svolgere ogni attività può diventare un’impresa.
I pazienti riferiscono di avere difficoltà a compiere le più comuni attività quotidiane (persino fare una doccia o pettinarsi); di sentirsi completamente svuotati di ogni energia; di avere difficoltà a concentrarsi e a prestare attenzione, a parlare e a prendere decisioni ; di non riuscire a ricordare le cose; di sentirsi la testa vuota ; di soffrire di disturbi del sonno ; di essere estremamente emotivi,
L’insorgenza della fatigue è riconducibile ai molti cambiamenti nel funzionamento dell’organismo indotti dal cancro, agli effetti dei trattamenti e alle ricadute psicologiche della malattia. In particolare tra le cause principali ci sono l’ anemia (che può essere causata dalla chemioterapia, dalla radioterapia o dallo stesso tumore), i disturbi del metabolismo che possono insorgere come risposta al tumore e che rendono meno efficiente il modo in cui l’organismo produce energia, le terapie che possono indurre diversi cambiamenti in grado di generare la fatigue, i problemi alimentari (nausea, vomito, perdita di appetito); il dolore ; i disturbi del sonno e la sofferenza psichica,
Purtroppo non esiste un trattamento che consenta di controllare in maniera efficace e definitiva la fatigue. In alcuni casi si può intervenire sulle sue cause, Per esempio, quando è connessa alla presenza di anemia, si può ricorrere a trasfusioni di sangue oppure si possono mettere in atto strategie per favorire una migliore alimentazione o, ancora, intervenire sui sintomi depressivi.
Tuttavia, quasi sempre la fatigue è il risultato di un concorso di cause e quindi i singoli interventi non risolvono completamente il problema. Alcune ricerche hanno dimostrato che alcuni farmaci psicostimolanti possono attenuare i sintomi dell’astenia, ma al momento non esistono prove sufficienti per l’utilizzo abituale nella pratica.
Ciononostante, in alcuni casi il medico può decidere di prescriverli per un breve periodo di tempo. Lo stesso vale per alcuni integratori (per esempio quelli contendenti ginseng), ma anche in questo caso non c’è una dimostrazione definitiva della loro efficacia. Possono essere invece di aiuto interventi di supporto psicosociale come terapia di gruppo, psicoterapia individuale, percorsi per apprendere strategie di coping,
Inoltre, contrariamente a quanto si riteneva in passato quando ai pazienti con tumore che soffrivano di fatigue si consigliava il riposo, anche l’attività fisica può essere efficace. In particolare l’ esercizio aerobico, per esempio camminare o andare in bicicletta, sia durante sia dopo il trattamento per cancro può contribuire a ridurre i sintomi.
Qual è il miglior integratore per la stanchezza fisica e mentale?
Vitamine per stanchezza fisica e mentale – Diverse vitamine sono collegate a ridurre i sintomi della stanchezza e dello stress: vitamine del gruppo B (B1, B2, B3, B5, B6, B8, B9 e B12) e vitamina C, Tra i minerali che aumentano la resistenza vale la pena ricordare il magnesio, il ferro e lo zinco,
Come si chiama la malattia della stanchezza?
La sindrome da stanchezza cronica, anche detta encefalomielite mialgica/sindrome da affaticamento cronico (myalgic encephalomyelitis/chronic fatigue syndrome, ME/CFS), è caratterizzata da astenia grave invalidante di lunga durata, senza una causa fisica o psicologica comprovata e senza anomalie oggettive rilevate dall’esame obiettivo o dalle analisi di laboratorio.
La stanchezza inspiegabile ha una durata di 6 mesi consecutivi o più. Talvolta, i sintomi iniziano durante o dopo una malattia che assomiglia a un’infezione virale. I trattamenti possono includere un alleviamento della sintomatologia, la terapia cognitivo-comportamentale e un’attività fisica graduale.
Nonostante ricerche considerevoli, la causa della sindrome da stanchezza cronica resta sconosciuta. Se siano implicati uno o più fattori causali o se si tratti di cause fisiche o psicologiche è tuttora motivo di controversia; in ogni caso, i sintomi si manifestano nei soggetti in modo estremamente reale.
Alcuni ricercatori ritengono che alla fine sarà dimostrato che la sindrome ha diverse cause, tra cui la predisposizione genetica e l’esposizione a microbi, tossine e altri fattori fisici ed emotivi. Secondo alcuni studi, l’infezione da virus di Epstein-Barr Mononucleosi infettiva Il virus di Epstein-Barr causa molte patologie, tra cui la mononucleosi infettiva.
Il virus si trasmette attraverso i baci. I sintomi variano, ma i più comuni sono affaticamento estremo, febbre. maggiori informazioni, citomegalovirus Infezione da citomegalovirus (CMV) L’infezione da citomegalovirus è una comune infezione da herpesvirus e presenta una vasta sintomatologia; i sintomi possono essere assenti oppure si può sviluppare febbre e affaticamento (come. maggiori informazioni, batteri che causano la malattia di Lyme Malattia di Lyme La malattia di Lyme è un’infezione trasmessa da zecche dovuta a batteri del genere Borrelia, negli Stati Uniti principalmente quelli della specie Borrelia burgdorferi e talvolta. o Candida (un lievito) può essere una causa della sindrome da stanchezza cronica. Tuttavia, stando a ricerche recenti, queste infezioni non causano tale sindrome. Inoltre, nessuna evidenza indica che altre infezioni (come quelle dovute al virus della rosolia, all’herpesvirus o al virus dell’immunodeficienza umana ) siano legate alla sindrome.
La sindrome sembra avere una familiarità, probabilmente in associazione a un componente genetico o a una causa scatenante di tipo ambientale. Oppure i membri della stessa famiglia possono rispondere in maniera simile agli stress fisici e psicosociali e/o possono essere esposti alle stesse sostanze. La maggior parte dei soggetti con sindrome da stanchezza cronica ha successo nella vita e opera a livelli elevati fino all’esordio, generalmente improvviso e successivo a un evento stressante, della malattia.
Il sintomo principale è l’astenia, spesso della durata di almeno 6 mesi, talmente marcata da interferire con le attività quotidiane. Un’astenia grave è presente sin dal risveglio e persiste per tutta la giornata, spesso peggiorando con lo sforzo fisico o durante periodi di stress psicologico.
- Tuttavia, non esistono evidenze fisiche di debolezza muscolare o anomalie articolari o nervose.
- Un’astenia estrema può iniziare durante o dopo il recupero da una malattia simile a un’infezione virale, con febbre, rinorrea e sensibilità o dolore ai linfonodi.
- Tuttavia, in molti soggetti, l’astenia fa la sua comparsa senza alcuna malattia pregressa.
Altri sintomi che possono manifestarsi sono difficoltà di concentrazione, insonnia, mal di gola, cefalea, dolori articolari, muscolari e addominali. La depressione è comune, soprattutto quando i sintomi sono gravi o tendono al peggioramento. I sintomi spesso si sovrappongono a quelli della fibromialgia Fibromialgia La fibromialgia è caratterizzata da mancanza di sonno, affaticamento, appannamento mentale e dolore e rigidità diffusi dei tessuti molli quali muscoli, tendini e legamenti.
Esami di laboratorio per escludere altre cause dei sintomi
Non è disponibile alcun esame di laboratorio per confermare la diagnosi di sindrome da stanchezza cronica. Pertanto, i medici devono escludere tutte le altre malattie che possono determinare tale sintomatologia. Talvolta vengono effettuati esami per escludere disturbi come anemia Panoramica sull’anemia L’anemia è una condizione nella quale il numero dei globuli rossi è basso.
I globuli rossi contengono emoglobina, una proteina che permette loro di trasportare ossigeno dai polmoni ai diversi. maggiori informazioni, alterazioni elettrolitiche Panoramica sugli elettroliti Ben oltre metà del peso corporeo è composto da acqua. L’acqua nell’organismo è concentrata in determinati spazi, detti compartimenti.
I tre compartimenti principali sono: Liquidi all’interno. maggiori informazioni, insufficienza renale Panoramica sull’insufficienza renale L’insufficienza renale è l’incapacità dei reni di filtrare adeguatamente le scorie metaboliche dal sangue. L’insufficienza renale è legata a diverse cause.
Alcune determinano un rapido declino. maggiori informazioni, malattie infiammatorie (come l’ artrite reumatoide Artrite reumatoide (AR) L’artrite reumatoide è un’artrite infiammatoria in cui le articolazioni, in genere quelle delle mani e dei piedi, sviluppano un’infiammazione, dando luogo a gonfiore, dolore e spesso distruzione.
maggiori informazioni ), disturbi del sonno Panoramica sul sonno Il sonno è necessario per la sopravvivenza e per mantenere un buono stato di salute, ma non è ancora del tutto chiaro il motivo della sua necessità e in che modo esattamente apporti benefici. maggiori informazioni, disturbi della tiroide Panoramica sulla tiroide La tiroide è una piccola ghiandola con un diametro trasversale di circa 5 cm, situata sotto la pelle e inferiormente al pomo di Adamo.
- Le due metà (lobi) della ghiandola sono connesse nella.
- Maggiori informazioni o delle ghiandole surrenali Panoramica sulle ghiandole surrenali L’organismo ha due ghiandole surrenali, ciascuna localizzata sopra ciascun rene.
- Si tratta di ghiandole endocrine, che secernono ormoni nel flusso sanguigno.
Ogni ghiandola surrenale è composta. maggiori informazioni, La diagnosi di sindrome da stanchezza cronica è posta solo quando nessun’altra causa, compresi gli effetti collaterali di alcuni farmaci, possa spiegare la debolezza e altri sintomi. Nel 2015, l’Institute of Medicine (ora chiamato Health and Medicine Division of The National Academies of Sciences, Engineering, and Medicine) ha proposto un nuovo nome per questo disturbo, ovvero malattia da intolleranza sistemica allo sforzo (SEID).
Una riduzione sostanziale o impossibilità a mantenere per almeno 6 mesi i livelli di attività occupazionali, educative, sociali o personali di prima della malattia, accompagnata da stanchezza, spesso profonda, con esordio recente o definito (non presente da sempre), che non sia il risultato di continui sforzi eccessivi e che non sia sostanzialmente migliorata dal riposo I sintomi peggiorano con l’attività fisica Sonno non ristoratore
Inoltre deve essere presente una delle seguenti manifestazioni:
Difficoltà cognitive Sensazione di stordimento o capogiri quando un soggetto è in piedi, che migliora distendendosi
La frequenza e la gravità dei sintomi devono essere valutate da un medico. Se un soggetto non presenta questi sintomi con intensità moderata, sostanziale e grave almeno la metà del tempo, il medico riconsidera la diagnosi di sindrome da stanchezza cronica.
Terapia cognitivo-comportamentale Attività fisica graduale Farmaci per depressione, insonnia o dolore, se indicati
Nella maggior parte dei casi, i sintomi della sindrome da stanchezza cronica diminuiscono con il tempo. Tuttavia, spesso occorrono anni affinché i sintomi riescano a placarsi e non tutti scompaiono. I soggetti possono recuperare in modo più completo se si concentrano maggiormente sul quanta funzionalità possono recuperare anziché sulla quantità di funzionalità persa.
- Vengono trattati sintomi specifici come il dolore, la depressione e l’insonnia.
- Può valere la pena tentare la terapia cognitivo-comportamentale e l’attività fisica graduale, che sono stati utili per alcuni soggetti.
- La terapia cognitivo-comportamentale è di solito una breve sessione di psicoterapia volta a riorientare i pensieri scoraggianti che potrebbero impedire un atteggiamento positivo che favorisca il recupero.
Periodi eccessivi di riposo prolungato possono causare decondizionamento e in effetti peggiorare i sintomi della sindrome da stanchezza cronica. L’introduzione graduale di esercizi aerobici regolari, come camminare, nuotare, andare in bicicletta e correre, sotto attenta osservazione medica (cosiddetto “programma di esercizio graduale”) possono ridurre la stanchezza e migliorare le prestazioni fisiche.
Programmi di riabilitazione fisica formali e strutturati possono costituire la soluzione migliore. Vengono trattati sintomi specifici della sindrome da stanchezza cronica come il dolore, la depressione e l’insonnia. Sono stati sperimentati molti farmaci e terapie alternative per alleviare la stanchezza cronica.
Sebbene numerosi trattamenti, come antidepressivi e corticosteroidi, sembrino apportare un miglioramento in alcuni soggetti, non ve n’è alcuno chiaramente efficace per tutti. Può essere difficile per i soggetti e i medici affermare quali siano i trattamenti che funzionano, in quanto i sintomi variano da un soggetto all’altro e possono presentarsi e sparire da soli.
- Le sperimentazioni cliniche controllate La scienza medica I medici curano i pazienti da molte migliaia di anni.
- La prima descrizione scritta delle cure mediche risale all’antico Egitto, a più di 3.500 anni fa.
- Persino in epoche precedenti, guaritori.
- Maggiori informazioni, finalizzate al confronto dei benefici di un farmaco con i benefici di un placebo (una sostanza appositamente realizzata per somigliare a un farmaco, ma senza contenere alcun principio attivo) sono il modo migliore per valutare le terapie, e in sperimentazioni controllate nessuna terapia farmacologica si è dimostrata efficace per il trattamento della sindrome da stanchezza cronica.
Numerose altre terapie dirette alle possibili cause, incluso l’uso di interferone, iniezioni endovenose di immunoglobuline e farmaci antivirali, sono state in gran parte deludenti oltre che potenzialmente dannose. Vengono comunemente utilizzati anche integratori alimentari, come l’olio di enotera, l’olio di pesce o dosi elevate di vitamine, sebbene la loro efficacia non sia ancora stata dimostrata.
- Anche altri trattamenti alternativi (per esempio, gli acidi grassi essenziali, gli estratti di fegato animale, le diete a esclusione e la rimozione delle otturazioni dentali) sono stati inefficaci.
- È bene evitare i trattamenti che non danno benefici comprovati, in quanto possono avere effetti collaterali.
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Quando una persona si sente sempre stanca?
Quando la stanchezza si associa all’aumento di appetito – La stanchezza prolungata nel tempo può dipendere da tantissimi motivi diversi : un’ alimentazione non corretta, una carenza vitaminica o di altro tipo, malattie specifiche come problemi alla tiroide o anemia, un periodo di forte stress, e così via.
Come capire se si ha la narcolessia?
Cos’è la narcolessia? – La Narcolessia è una malattia neurologica più frequente di quanto non si pensi, ed è caratterizzata – tra le altre cose – da un’ eccessiva sonnolenza diurna, La diagnosi di Narcolessia può essere confermata eseguendo uno studio polisonnografico ed un test delle latenze multiple di addormentamento ( M.S.L.T.).
E ccessiva sonnolenza diurna – Mediamente ogni 2 ore il narcolettico prova un’ irresistibile impulso all’addormentamento,
Cataplessia – La cataplessia è caratterizzata da una repentina perdita del tono muscolare in seguito ad una forte emozione. In presenza di alcune emozioni intense, come riso, imbarazzo, collera, il narcolettico perde le forze, a volte arrivando fino alla caduta a terra.
Allucinazioni Ipnagogiche – Il paziente narcolettico sogna ad occhi aperti e si tratta di sogni che spesso interagiscono con la realtà.
Paralisi del sonno – In prossimità della fase di addormentamento o subito dopo il risveglio, il corpo è completamente paralizzato anche se il paziente rimane perfettamente cosciente.