Quali sono le principali cause di dolore ai capezzoli? Il dolore ai capezzoli può essere dovuto a un reggiseno inadatto, che potrebbe causare attrito, sensibilità e irritazione dei capezzoli. Altre condizioni in cui il dolore al capezzolo è frequente sono il ciclo mestruale e la gravidanza.
Quando preoccuparsi per i capezzoli?
Tumore alla mammella: ulteriori segnali oltre il capezzolo introflesso. – È doveroso segnalarti che il cancro alla mammella può colpire sia donne che uomini (anche se le persone prevalentemente colpite sono di genere femminile). Come hai potuto leggere, il capezzolo introflesso potrebbe essere il segnale della neoformazione, specie se accompagnato da secrezioni ed altri sintomi.
- ispessimento di un’area della mammella o presenza di un nodulo nel seno o nella regione ascellare;
- secrezioni sierose o ematiche (ovvero perdita di siero o sangue dal capezzolo);
- capezzolo introflesso;
- pelle irritata o inspiegabilmente raggrinzita;
- variazione improvvisa delle dimensioni o della forma del seno;
- sfogo sul capezzolo o sull’areola mammaria (lesioni eczematose);
- ingrossamento dei linfonodi ascellari.
Se hai notato uno o più di questi sintomi rivolgiti immediatamente al medico di base. Il dottore, dopo aver svolto un’accurato controllo, scongiurerà le tue preoccupazioni oppure prescriverà ulteriori accertamenti. Ti stai chiedendo quali sono i fattori di rischio del cancro al seno? Continua a leggere.
Quanti giorni prima del ciclo fanno male i capezzoli?
Cause e sintomi associati – Il dolore al seno può essere determinato da diversi fattori, non sempre di natura patologica; le cause più frequenti di mastodinia includono:
Cambiamenti di natura ormonale correlati al ciclo mestruale : durante il ciclo mestruale si verificano cambianti nei livelli ormonali che possono determinare dolorabilità, gonfiore e tensione mammaria ; questo disturbo tende a presentarsi circa 3-7 giorni prima dell’arrivo delle mestruazioni (talvolta nel contesto della sindrome premestruale ) e colpisce entrambe le mammelle, riducendosi poi di entità con il proseguimento del flusso mestruale. Gravidanza : la sensazione di dolenzia e l’aumentata sensibilità della regione mammaria, possono costituire i primi segnali di uno stato di gravidanza; nella maggior parte dei casi questi sintomi non sono isolati, ma tendono ad accompagnarsi a:
Sensazione di nausea ; Stanchezza generalizzata; Minzione più frequente ; Alterata percezione di gusti e odori ; Desiderio di particolari alimenti.
Herpes zoster : in questi casi, il dolore al seno è solitamente bruciante o lancinante e si accompagna a un’eruzione cutanea vescicolare in corrispondenza della regione mammaria. Mastite : corrisponde ad un processo infiammatorio che riguarda la ghiandola mammaria, sostenuto da batteri o dovuto ad altre cause, come l’allattamento; il seno appare gonfio, arrossato e molto dolorante, la cute della regione mammaria può risultare calda al tatto, possono fuoriuscire piccole secrezioni dai capezzoli e la paziente può presentare sintomi simil-influenzali, come febbre o brividi di freddo,
Mastite: (già analizzata precedentemente, può determinare un’ostruzione dei dotti galattofori durante l’allattamento); Ingorgo mammario: condizione della mammella tipica delle prime settimane dopo il parto e caratterizzata da aumentato volume dei seni che si accompagna ad un incremento nella produzione di latte; in alcuni casi il volume del latte prodotto può superare la capacità delle strutture mammarie di immagazzinarlo, causando una sovradistensione mammaria, con ostruzione parziale o completa della circolazione del sangue capillare, del drenaggio linfatico e dotti galattofori, con conseguente stasi del latte (questa condizione, inoltre, può predisporre allo sviluppo di infezioni). Ascesso mammario: può svilupparsi come conseguenza di una mastite trascurata o non opportunamente trattata e si caratterizza per la fuoriuscita di pus dalla regione mammaria. Infezione da candida: infezione sostenuta da un fungo che può presentarsi più spesso durante l’allattamento, rendendolo molto difficoltoso; colpisce prevalentemente i capezzoli, i quali appaiono lucidi, pruriginosi, di colorito roseo o rossastro e tendenti alla desquamazione; il dolore al seno è intenso, specialmente durante o dopo la poppata.
Lesioni nodulari ( noduli ) : le lesioni che più frequentemente provocano dolore al seno sono:
Fibroadenomi: molto diffusi nelle pazienti più giovani (specialmente al di sotto dei 30 anni), sono lesioni nodulari lisce, isolate, dure al tatto, ma che si muovono sotto la pelle, dai margini ben definiti; queste lesioni, solo occasionalmente causano dolore e sono considerate, per le loro caratteristiche, generalmente benigne. Cisti mammarie : formazioni nodulari benigne dal contenuto fluido, molto frequenti nelle donne al di sopra dei 35 anni. Mastite: formazioni di noduli o aree solide nel contesto della regione mammaria possono comparire anche in corso di infezione delle ghiandole mammarie.
Tumore al seno : solo occasionalmente il tumore al seno può determinare la comparsa di dolore; le lesioni di natura maligna, infatti, si caratterizzano più spesso per:
Formazione nodulare solida, ben adesa alla cute sottostante; Cambiamento di dimensione del seno (monolaterale o bilaterale); Secrezioni ematiche dal capezzolo; Retrazione della cute della regione mammaria; Capezzolo arrossato o rientrato rispetto alla posizione naturale.
È possibile ricercare queste alterazioni mediante autopalpazione delle mammelle; nel caso in cui fossero presenti anomalie, è opportuno rivolgersi immediatamente ad un medico, perché il dolore al seno potrebbe essere la spia di una patologia neoplastica sottostante.
In altri casi il dolore al seno può essere dovuto a:
Lesioni muscolari/articolari che riguardano l’area del petto o le ossa della gabbia toracica; Pregressi interventi chirurgici in corrispondenza della regione mammaria; Assunzione di medicinali: il dolore al seno può essere considerato un effetto collaterale derivato dall’assunzione di contraccettivi (pillole anticoncezionali, cerotti, dispositivi intrauterini), farmaci antidepressivi (come la sertalina) o farmaci antipsicotici (come l’aloperidolo).
Quando inizia il dolore ai capezzoli in gravidanza?
Dolore e prurito al seno in gravidanza – Come già detto, è possibile avvertire dolore (fitte, bruciore) al seno in gravidanza già a partire dal primo trimestre, mentre nel terzo trimestre il seno può essere percepito più pesante e dolente. Il fastidio è causato dell’aumento di volume e non deve destare preoccupazione, come non deve far preoccupare la futura mamma il prurito al seno, che può essere lenito con l’utilizzo di creme idratanti.
- Ma è normale avere dolore al seno in gravidanza ? La risposta è assolutamente positiva, anche quando il dolore può essere percepito come una fitta: sono sensazioni normali che non nascondono nessuna patologia ma solamente la laboriosa messa a punto di un meccanismo perfetto.
- Sappiamo che il seno è già in piena attività.
Il colostro è pronto e può fuoriuscire dai capezzoli. Sarebbe meglio non indossare coppette assorbilatte che potrebbero alterare la flora batterica presente nei capezzoli e impedire la naturale traspirazione e produzione delle sostanze di protezione. Per diminuire il dolore al seno in gravidanza è possibile utilizzare dei reggiseni senza cuciture, in tessuto morbido e privi di ferretto, per non costringere in poco spazio la pelle che si sta “espandendo”.
Come capire dai capezzoli se si è incinta?
I primi sintomi più comuni della gravidanza sono: –
Stanchezza : spesso nei primi giorni si avverte un’insolita stanchezza e affaticamento nello svolgimento delle azioni quotidiane ( fare la spesa, una passeggiata ecc). Questo tipo di stanchezza non passa neanche con una buona dormita ed è spesso associata a una maggiore irritabilità, accompagnata da sbalzi d’umore. Sono sintomi causati dal cambiamento ormonale e sono del tutto normali. Nausea : è un sintomo tipico nella prima fase di gravidanza, specie nei primissimi giorni. Emerge spesso con fastidio nei confronti di odori che prima magari non erano percepiti. Perdite da impianto : questo sintomo permette di capire se si è all’inizio di una gravidanza. Le perdite da impianto sono diverse da quelle mestruali, con un colore più scuro. Tuttavia, possono essere confuse con l’arrivo delle mestruazioni perché possono essere accompagnate da dolori addominali. In questi casi è importante monitorare il ciclo mestruale ed eventuali cambiamenti nelle perdite che lo precedono. Sintomi urinari e stitichezza : un sintomo tipico iniziale di gravidanza è l’aumento dello stimolo a urinare unito a una maggiore stitichezza, causata dallo sbalzo ormonale che influisce sul tratto gastrointestinale. Sensibilità al seno : sin dai primissimi giorni di gravidanza è percepibile un maggior formicolio o anche dolore. Il seno assume poi un gonfiore maggiore col passare delle settimane, i capezzoli diventano più sensibili e l’areola intorno più scura.
Se avvertite questi sintomi e si avete un ritardo nel ciclo mestruale, fate il test di gravidanza – possibilmente di prima mattina – e rivolgetevi a un ginecologo.
Quando dolore al seno deve preoccupare?
Quando Rivolgersi al Medico Il dolore peggiora o risulta costante. Si avvertono i sintomi di un’infezione, come gonfiore, arrossamento e calore o compare la febbre.
Come capire se si è incinta 4 giorni prima del ciclo?
Sintomi di gravidanza prima del ciclo – Nausea, tensione al seno, dolori al basso addome, stanchezza: sono solo alcuni dei più comuni sintomi dei primi giorni di gravidanza, ma possono essere anche comuni manifestazioni della sindrome premestruale. Quindi come possiamo interpretare e distingure i sintomi di gravidanza prima del ciclo ? Per prima cosa, evitate di farvi suggestionare e, senza indugio, fate il test di gravidanza : è l’unico modo davvero certo per escludere di essere incinta.
Quando si ingrossano i capezzoli?
Normalmente il menarca avviene tra gli 11 e i 16 anni. Quando i seni iniziano a svilupparsi e a crescere, contemporaneamente crescono anche l’areola e il capezzolo. Durante questo sviluppo è possibile avvertire delle sensazioni di formicolio, prurito o dolore al petto e i capezzoli possono gonfiarsi.
Come si fa a capire se si è incinta?
Primi sintomi e sintomi precoci – Per le donne con un ciclo mestruale mensile regolare, il primo e più affidabile segnale di gravidanza è il ritardo del ciclo, anche se in alcuni casi può comparire comunque una mestruazione molto leggera (falso ciclo). Tra gli altri possibili sintomi di concepimento si annoverano:
gonfiore del seno o cambiamenti dei capezzoli, aumento della sensazione di stanchezza e fatica, mal di testa, nausea e / o vomito voglie o avversioni di tipo alimentare, sbalzi d’umore, minzione più frequente.
Quella che segue è la descrizione di questi ed altri sintomi più e meno comuni, ma ricordiamo che possono avere anche altre cause o spiegazioni, quindi l’unico modo per verificarlo con certezza è solo e soltanto attraverso un test.
Quanto dura il male ai capezzoli?
Nonostante faccia bene sia a te sia al tuo bambino, l’allattamento al seno può far male ai tuoi capezzoli! Leggi i nostri consigli sulla cura del capezzolo per aiutarti ad allontanare le irritazioni. Condividi questo contenuto Sioned Hilton, health visitor, neonatal nurse and lactation consultant: Madre di tre figli, da più di 30 anni Sioned supporta le famiglie con neonati e bambini piccoli. Inoltre, lavora con l’allattamento al seno e con l’estrazione di latte dalle madri sia negli ospedali che nella comunità, contribuisce a riviste sulla genitorialità e a conferenze, e tiene seminari per i consulenti sanitari.
- L’allattamento al seno non dovrebbe provocare dolore” è un mantra che le neomamme sentono spesso ripetere; eppure, molte scoprono una realtà piuttosto diversa nei primi giorni.
- Innanzitutto, i capezzoli della maggior parte delle donne diventano più grandi e più sensibili durante la gravidanza.
- Dopodiché, quando inizi ad allattare al seno, il tuo neonato crea una pressione e una suzione che i tuoi capezzoli non hanno mai provato prima di allora (sempre che si tratti del tuo primo figlio).
Le poppate possono anche essere di lunga durata, a volte fino a un’ora, e il tuo bambino potrebbe volersi nutrire fino a 13 volte al giorno,1 Tutta questa suzione, questa pressione e la saliva possono causare dolore ai capezzoli. Pensa, ad esempio, alle labbra, che si screpolano o diventano dolenti per effetto del vento o del sole.
Più le bagni, inumidendole con la lingua, più diventano disidratate e danneggiate; per questo le idrati per lenire il dolore, proteggerle e aiutarle a guarire. Lo stesso vale per i capezzoli. Il dolore, però, non dovrebbe durare a lungo, perché tu e il tuo bambino dovreste abituarvi all’allattamento al seno entro un paio di settimane.
È importante affrontare i problemi con prontezza per prevenire danni futuri. Se noti che i tuoi capezzoli iniziano a screpolarsi, a sanguinare o se sono estremamente dolenti, appena possibile parla con un consulente per l’allattamento o con uno specialista dell’allattamento.2 Prevenire è comunque meglio che curare, perciò dai un’occhiata alle soluzioni che ti propongo di seguito.
Come si lavano i capezzoli?
Lavare e detergere il seno con acqua prima e dopo la poppata. Usate poco il sapone ed usate solo quello neutro. Durante il lavaggio abbiate cura di stimolare il capezzolo con movimenti di leggera trazione e rotatori tra indice e pollice.
Come sono i capezzoli normalmente?
Inversione del capezzolo – Normalmente, i capezzoli, sono sporgenti. In alcuni casi, però, appaiono introflessi, quindi rientranti nel seno, anche se stimolati manualmente o con il freddo, L’inversione del capezzolo è una condizione spesso benigna, ma può indicare anche la presenza di un problema più severo.
Quest’anomalia può interessare una sola mammella o entrambe. L’inversione del capezzolo può essere presente sin dalla nascita (per una brevità dei dotti galattofori congenita) o acquisita. In quest’ultimo caso, la retrazione è sostenuta, il più delle volte, da una fibrosi periduttale conseguente a processi infiammatori o interventi chirurgici.
Se il capezzolo non sporge, può interferire con la normale possibilità di allattare al seno. Talvolta, l’inversione del capezzolo può rappresentare il primo segno di una neoplasia della mammella, soprattutto quando è asimmetrica o si associa a secrezione ematica o alla presenza di un nodulo,
Inversione del capezzolo | |
Benigna | Maligna |
Simmetrica Simile ad una fessura |
Asimmetrica Distorcente il capezzolo, che appare deviato su un lato |
Come distinguere il dolore al seno da ciclo o gravidanza?
Dolore al seno – Il dolore e la sensazione di indolenzimento al seno sono sintomi comuni sia alla sindrome premestruale, sia alla gravidanza. Infatti, subito dopo il periodo ovulatorio il corpo inizia a produrre più progesterone, Quest’ultimo provoca tensione mammaria, dunque il seno appare più gonfio, teso e duro al tatto.
Cosa succede nei primi 10 giorni di gravidanza?
Primo mese, quante settimane sono – Inizia dal primo giorno delle ultime mestruazioni (0 settimane + 0 giorni) e finisce a 4 settimane + 3 giorni. L’ovulo è fertile dopo circa due ore dal rapporto sessuale. Durante questa settimana di gravidanza, l’ovulo fecondato migra dalle tube di Falloppio verso l’utero, questa fase è chiamata impianto.
Durante la prima settimana di gravidanza non si avvertono sintomi di una gravidanza in corso. Anche perchè il ciclo mestruale non è ancora in ritardo, il peso è uguale e non si hanno ancora le classiche nausee della gravidanza. Alla fine della prima settimana di gravidanza, l’embrione misura 0,1 millimetri.
Il tuo corpo non mostra ancora evidenti cambiamenti, Ad esempio stanno aumentando i livelli di estrogeni che possono regalarti una carica di energia in più, così come aumentano anche i livelli di progesterone. Vengono prodotte le gonadotropine corioniche (più conosciute come Beta HCG) che provocano una risposta positiva al test di gravidanza,
- Durante la seconda settimana di gravidanza, il bambino ha tra i 7 e 14 giorni ed è ormai saldamente impiantato nell’utero.
- L’embrione misura 0,2 mm e compare una piccola cavità amniotica.
- E’ possibile anche che si presenti un leggero sanguinamento durante le prime due settimane di gravidanza,
- Non è il ciclo mestruale, ma le cosiddette perdite da impianto.
All’inizio della terza settimana viene a mancare la prima mestruazione, Il tuo embrione ha tra 14 e 21 giorni e misura circa 1,5 mm. Iniziano a svilupparsi il sistema nervoso, il cervello e midollo. I due vasi sanguigni sono fusi e contratti: il cuore ha origine lì e comincia a battere molto lentamente (circa 40 battiti al minuto).
- Puoi iniziare a sentire i primi sintomi della gravidanza, come sbalzi d’umore, stanchezza, sonnolenza diurna, tensione al seno, nausea al mattino.
- E’ possibile che si verifichino piccole perdite ematiche: con molta probabilità si tratta di perdite normali, legate all’ impianto dell’embrione,
- Ma se le perdite diventano più abbondanti è bene rivolgersi al ginecologo, soprattutto se è presente anche il dolore addominale inferiore: può esserci una gravidanza ectopica in atto oppure un aborto spontaneo,
Dodici giorni dopo avere saltato le mestruazioni, il test fatto a casa con le urine rivelerà una gravidanza. L’ embrione misura circa 4 mm e il suo peso si è moltiplicato di diecimila volte, a questo punto della gravidanza si presenta come un grande punto che galleggia nella cavità amniotica.
Quali sono i sintomi di una gravidanza al primo mese?
Quali sono i sintomi nella prima settimana di gravidanza? – La prima settimana di gravidanza può passare sotto silenzio oppure manifestarsi in qualche modo. Esistono alcuni sintomi che possono presentarsi dai primi giorni di gravidanza anche se la maggior parte delle donne comincia ad accorgersi di qualche cambiamento più in là.
Quando fa male il seno l’ovulazione è già avvenuta?
Cause e sintomi associati – La tensione mammaria è di solito riconducibile ad alterazioni ormonali che si verificano in diverse fasi della vita della donna; tra queste, principalmente:
Prima del ciclo : la presenza di un seno gonfio e talvolta dolorante è spesso avvertita nei giorni che precedono la comparsa del flusso mestruale ( sindrome premestruale ); la tensione mammaria esordisce durante l’ovulazione e persiste fino a circa 1-3 giorni prima della comparsa delle mestruazioni. In questo caso, la paziente riferisce un gonfiore delle mammelle più spesso bilaterale che è riconducibile ad un innalzamento dei livelli di progesterone e che tende a ridursi con la comparsa delle mestruazioni; nonostante il disturbo si presenti in maniera ricorrente mese dopo mese e sia fonte di notevole fastidio per la donna, in genere può non essere considerato preoccupante ed è facilmente controllabile tramite l’assunzione di farmaci antidolorifici. Dopo il ciclo : il senso di gonfiore viene avvertito da alcune donne anche/dopo il ciclo, ma la ragione è generalmente la stessa (fluttuazioni fisiologiche ormonali). Ovulazione : la tensione mammaria può accompagnare il periodo di ovulazione (16-12 giorni prima dell’arrivo delle mestruazioni); in questo caso, il gonfiore del seno si associa alla comparsa di un muco cervicale caratteristico e degli altri sintomi tipici del periodo ovulatorio (rialzo della temperatura basale, gonfiore addominale, piccoli dolori alle ovaie). Gravidanza : uno dei primi segnali di gravidanza può essere rappresentato proprio da un’aumentata tensione delle mammelle, riconducibile ad un rialzo dei livelli di prolattina (ormone che stimola la produzione del latte e prepara il seno all’allattamento); in questo caso, potrebbero comparire anche nausea, stanchezza, alterazioni nella percezione di odori e sapori e specifiche voglie di natura personale, in concomitanza dell’interruzione dei flussi mestruali. Iperprolattinemia : un rialzo dei livelli di prolattina può determinare galattorrea (produzione di latte) e tensione mammaria; questa evenienza può verificarsi in periodi di stress, in corso di esercizio fisico, ma anche in caso di assunzione di alcuni farmaci (antidepressivi triciclici, pillola anticoncezionale, antistaminici, ) o in presenza di condizioni patologiche di diversa natura, prima fra tutte l’ adenoma dell’ipofisi (tumore benigno di una ghiandola localizzata nel cranio secernente prolattina). Sindrome premenopausale : anche in questo caso, la tensione mammaria dovuta alle variazioni ormonali che conducono verso il termine dell’età fertile, si accompagna ad altri sintomi caratteristici, come vampate di calore, sudorazione notturna, insonnia, irritabilità, aumento di peso.
Più raramente, l’aumento della tensione mammaria può essere dovuto a condizioni patologiche, come:
- Mastite : formazioni di noduli o aree solide nel contesto della regione mammaria in corso di un processo infiammatorio che riguarda la ghiandola mammaria, sostenuto da batteri o dovuto ad altre cause, come l’allattamento; il seno appare gonfio, arrossato e molto dolorante, la cute della regione mammaria può risultare calda al tatto, possono fuoriuscire piccole secrezioni dai capezzoli e la paziente può presentare sintomi simil-influenzali, come febbre o brividi di freddo. Tumore al seno : in caso di tumore al seno, la tensione mammaria non costituisce un sintomo tipico e non si presenta quasi mai in maniera isolata, ma si associa ad altri fattori che possono essere considerati allarmanti, come:
Formazione nodulare solida, ben adesa alla cute sottostante; Cambiamento di dimensione del seno (monolaterale o bilaterale); Secrezioni ematiche dal capezzolo; Retrazione della cute della regione mammaria; Capezzolo arrossato o rientrato rispetto alla posizione naturale.
Come deve essere un capezzolo normale?
Generalità – Il capezzolo è una sporgenza di forma conica o cilindrica localizzata all’ apice della mammella, Questa struttura rappresenta il punto in cui i dotti ghiandolari (o galattofori) confluiscono, per aprirsi alla superficie esterna del corpo. Il capezzolo è iperpigmentato e presenta una consistenza morbida ed elastica. Alla sua sommità, questo risulta di aspetto rugoso, per la presenza dei piccoli orifizi di sbocco dei dotti galattofori, Quest’ultimi trasportano all’esterno il latte prodotto dalla ghiandola mammaria,
Rispetto al piano cutaneo, il capezzolo è più o meno rilevato. Occasionalmente, questo può essere retratto sotto la superficie cutanea, ma, se stimolato, si estroflette verso l’alto e l’esterno. Quando rimane permanentemente introflesso, invece, si parla di inversione del capezzolo ; tale condizione è anomala e va controllata dal punto di vista medico.
Il capezzolo può essere sede di vari processi patologici, tra cui malformazioni, infezioni, traumatismi e neoplasie.
Quali sono i primi sintomi di un tumore al seno?
Definizione – Il cancro alla mammella è un tumore maligno del seno; raro nel maschio, è molto comune nelle donne, tanto da rappresentare la causa di tumore più frequente nel sesso femminile (si stima che circa una donna su 10 ne venga colpita nel corso della vita). Il sintomo più comune del cancro alla mammella è la presenza di un nodulo mammario di consistenza dura, fibrosa, quasi lignea. che lo rende ben riconoscibile alla palpazione (anche se non tutti i noduli sono maligni, è importante segnalarli prontamente al proprio medico).
Come possono essere i capezzoli?
Tipologie di capezzolo – Le diverse tipologie di capezzolo Ogni capezzolo è unico, il capezzolo e l’areola hanno sempre delle pigmentazioni più scure rispetto al seno, il colore può variare da un rosa chiaro a un marrone molto scuro. Il colore differente facilita l’individuazione del capezzolo per il bambino durante la fase di allattamento. Ecco le principali categorie dei diversi capezzoli:
Il capezzolo detto “normale”Il capezzolo piatto (il capezzolo si fonde con l’areola)Capezzoli ombelicali o introflessiIl terzo capezzolo (non è raro avere un terzo capezzolo, può essere ben definito o poco sviluppato)Capezzoli lunghiGrandi capezzoliCapezzoli con ghiandole marcate (niente di cui preoccuparsi, le ghiandole possono essere molto marcate o quasi invisibili)Capezzoli pelosi (sia gli uomini che le donne hanno peli intorno all’areola, alcuni rimuovono i peli con le pinzette per motivi estetici)